Quello che siamo diventati

Ormai si sente fuori posto e fuori luogo, tutti sembrano esser diventati delle macchine ed il cuore, i sentimenti ed i rapporti umani paiono essersi persi in un assieme di tensione ed aggressività insopportabili...

Intenso, tinteggiato di atmosfere impressionanti e suonatissimo!
Quello che siamo diventati è il nuovo splendido singolo di Luciano Tarullo con il quale il musicista lancia un grido di sofferenza legato a ciò che che sta succedendo ad ognuno di noi ai giorni nostri!

La musica non è sempre spensieratezza ed allegria, alle volte diventa anche un modo per mettere in all'errta chi ascolta e per buttare fuori il dolore che si ha dentro e se lo fai con questa classe...

Il pezzo ruota attorno ad una bella linea ritmica dove il drumming, con cassa e rullante un po' allentati ed il charlie in 8, si fa strada pian piano dettando un ritmo lento, ma potente al contempo, con il giro di basso che rinforza con i suoi fraseggi il groove della canzone.

Il sound viene aperto magnificamente sul left e sul right da una ritmica di chitarra acustica che, con il suo incedere regolare e cristallino, accompagna tutta la canzone mentre, parliamo di elettrica distorta, un bel mix di doublestop e e fraseggi sulla più tipica delle scale pentatoniche graffia, l'atmosfera.

Luciano ancora una volta colpisce con la sua performance, mai fuori dalle righe, e con grande intensità, grazie anche ai cori che fanno da spalla, e ci racconta una storia fatta di tanta amarezza e preoccupazione per ciò che ci circonda oggigiorno!

Da gustare a volumi importanti!

La storia

Fra cantautorato e chitarre distorte, world music e armonizzazioni vocali che profumano tanto di Timoria quanto di Negramaro
“Quello che siamo diventati”
è il nuovo singolo di
Luciano Tarullo
una canzone che parla del vuoto generazionale e della decadenza dei valori sociali, politici, ecologici

A 4 mesi di distanza dall’uscita del singolo “Insegnami a sorridere ancora”, torna il cantautore Luciano Tarullo con un nuovo brano: “Quello che siamo
diventati”.
 
Tratto dal suo secondo album in studio, “Qualcosa di vero nel Mondo” (di prossima pubblicazione), “Quello che siamo diventati” è una aspra critica alla
nostra società, e come questa ci influenza, in negativo.
 
«Se “Insegnami a sorridere ancora” è stata la risposta al senso di vuoto che tormenta la nostra generazione, “Quello che siamo diventati” rappresenta il
motivo per cui questo vuoto si è materializzato nelle nostre vite. Il non saper accettare le diversità, i disastri ambientali di cui siamo colpevoli, i
crimini di guerra, il paradosso del non riuscire a comprendere la distinzione tra bene e male. Tutto questo da origine a quel “mostro che non ha paura
di venire fuori” di cui parlo nella canzone».
 
Un brano dalle forti tinte rock, esplosivo, ma allo stesso tempo caratterizzato da particolari atmosfere etniche e di world music che influenzano tutta
la prima parte della canzone, come “Insegnami a sorridere ancora” anche “Quello che siamo diventati” uscirà presto in vinile 7”, in edizione limitata.
 
La cover del singolo è un altro scatto unico della fotografa Nella Tarantino, i cui lavori faranno da corredo grafico e artistico a tutte le release legate
al nuovo album di Luciano Tarullo, “Qualcosa di vero nel Mondo”. In questo caso, l’immagine scelta per il nuovo singolo è una foto scattata presso il Museo
dell’Insurrezione di Varsavia e rappresenta il volto trasfigurato, con un abile movimento della macchina, di uno degli eroi simbolo della ribellione contro
i nazisti in Europa.
 
“Quello che siamo diventati” è stato registrato, mixato e masterizzato da Tonino Valletta presso il Tva Studio di Ascea Marina (SA) e vede la partecipazione
della Tp Band, formazione che accompagna da anni Luciano Tarullo, sia nelle sessioni in studio che dal vivo, composta da Frank Cara (chitarra elettrica),
Ivan Tornese (chitarra elettrica e cori), Roberto Guariglia (basso), Michelangelo Sarnicola (batteria) e Piera Lombardi (cori e percussioni).
 
Leggi la storia di Luciano!

Artista: 

Luciano Tarullo

Genere: 

Rock

Copertina del brano: