Fattela 'na risata

Il chiacchiericcio nel bar, la mattina, è come un ronzio di un alveare, tutti sono corrucciati e borbottano tra di loro parlando di questo o di quello scatenando pettegolezzi e cattiverie su chi non è presente... Lei sorseggia il suo cappuccino e, quasi in maniera incontrollata, un sorriso le si staglia sul viso... Loro non lo sanno fare più, ma lei sa ancora ridere... Scanzonato, irriverente e con un contenuto attualissimo! Fattela 'na Risata racconta in maniera molto immediata ed efficace, quelle che sono ormai diventate le abitudini gossippare di questa società che non vive più di un confronto reale, ma che si scatena, sempre con rabbia ed odio, attraverso le tastiere dei computer ed i touch degli smartphone... Suonato, pensato e denso di significati... L'introduzione è semplicemente rappresentata da un bel giro di pianoforte che, con la sua ricchezza e brillantezza, dona limpidezza al mood. La linea ritmica, che entra di prepotenza con il primo ritornello, risulta di grande efficacia nonostante la sua semplicità e viene rafforzata anche da una bella linea di basso semplice anch'essa, ma precisa sul battere. Molto intrigante, sempre a livello di drumming, lo special che tira la volata al finale dove un atmosfera tra il bandistico ed il tribale, carica l'assieme proprio per preparare al gran finale. Di grande intelligenza l'introduzione delle chitarre acustiche, splendidamente aperte sul left e sul right, che creano un bel tappeto per il brano mentre spruzzi di elettrica, rigorosamente clean, arricchiscono il tutto. Giulia mei si presenta con tutta la sua potenza vocale, facilità di canto e capacità di scrittura facendo capire, a chi ascolta, che fa veramente sul serio proponendo un prodotto di qualità dove begli arrangiamenti fanno il paio con testi di grande intensità ed importanza. Da gustare con cuffie di qualità per cogliere tutte le sfumature del brano!

La storia

"Un motivetto canzonatorio e ironico che ci ricorda di come, nell'era della malvagità da social network, siamo talmente impegnati a gettare fango da dietro una tastiera, che non riusciamo più a prendere le cose con leggerezza, e farci una bella risata; ci venderemmo “le gioie più rare” pur di criticare qualcosa o qualcuno, purché questo qualcuno non corrisponda a noi stessi." Il progetto trae ispirazione dalle principali scuole cantautorali italiane, in particolare quella genovese di De André, Tenco e Fossati, e da quella francese (Brel e Brassens sopra tutti), introducendo però al contempo elementi folk, pop e indie rock. Il risultato di queste commistioni è un album particolarmente eclettico, che si propone di fare da ponte tra vecchie e nuove suggestioni. Tutto il lavoro ruota attorno al pianoforte, strumento principale di accompagnamento di Giulia, che si definisce appunto una “cantautrice al pianoforte”. Si va dal pop di brani più ricchi e arrangiati (Tutta colpa di Vecchioni, Kundera, La 600 (tutta rotta), E fattela ‘na risata!, ecc.) all'intimità di brani piano e voce (Quelli che amano hanno lo sguardo più lucido e folle che c’è, Lui, ecc.). Ogni arrangiamento è pensato in modo da esaltare il testo, elemento cui Giulia Mei riserva sempre grande attenzione. Leggi la storia di Giulia!

Artista: 

Giulia Mei

Genere: 

pop

Copertina del brano: