#Sanremo2019: Ma cosa sta succedendo?

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Problemi personali mi hanno tenuto lontano dalle cronache sanremesi durante il festival e da venerdì non ho più letto nulla se non, di straforo, il nome del vincitore...

Oggi ho dato una scorsa ai vari feed in rete ed ho letto di tutto e di più:

  • Insulti e polemiche per MahmooD, il vincitore
  • La rabbia e la poca capacità di essere elegante di Ultimo, il secondo classificato
  • alcuni giornalisti in sala stampa che insultano pesantemente Il Volo, gruppo classificato terzo

Seguo il festival, più o meno assiduamente, sin dai tempi che mi vedevano speaker nelle varie radio locali (si parla già della fine anni '80) e, andando a memoria, non ho mai visto tanta acredine e tanto livore legato alla manifestazione canora più chiacchierata dell'anno...

Sì, già ai tempi di Baudo si sapeva che ci sarebbe stato qualche fuori programma in teatro tanto da sghignazzare dicendo: "Vediamo questa volta cosa dovrà affrontare "Super Pippone"...
Ogni anno le chiacchierine da bar, più o meno fondate, sostenevano, non so se a torto o a ragione, che tutto era già deciso però, badate bene, tutti gli artisti in gara hanno sempre gestito la cosa in maniera molto soft, senza particolari casini tanto, lo si sapeva, il palcoscenico avrebbe dato, soprattutto nei mesi successivi, i veri risultati sulla bontà delle canzoni in gara (Vasco Rossi, Zucchero e Stadio docet).

Quest'anno invece le polemiche sono sfociate in vera e propria acredine con scavallamenti nell'insulto persino da parte dei giornalisti accreditati in sala stampa...

Prendiamo il caso di Mahmood, il vincitore...

si sono letti commenti sui suoi profili social terrificanti dove l'artista trionfatore ha dovuto sottolineare che lui è a tutti gli effetti italiano...

Soldi, il suo pezzo, può piacere come no, però badate bene che questo ragazzo non è solo quello che è salito sul palco dell'Ariston, Alberto, così si chiama realmente Mahmood, è anche un songwriter di livello assoluto e le parole, così se non lo si sapesse, del pezzo che Mengoni ha cantato con Tom Walker proprio sul palco ligure, sono le sue e se andate in rete potrete vedere come le sue attività vadano ben oltre ciò che si è visto al Festival.

Abbastanza triste è stato anche l'atteggiamento del secondo classificato, Ultimo, che non ha digerito la vittoria del collega ed ha manifestato tutto il suo malcontento proprio durante la conferenza stampa post gara dimostrando, a mio modestissimo parere, ben poca eleganza ed ancor meno sportività nell'accettare il suo secondo posto.

Questo atteggiamento è la fotografia di come, mediamente, gli artisti non riescano a capire come, con i tempi che corrono, sia fondamentale fare rete, anche a questi livelli, senza pensare che il proprio prodotto artistico sia il migliore.

Ma veniamo al fattaccio più sordido e triste legato all'ultima serata:
Sul palco iniziano a stilare la classifica partendo, come sempre dal basso e quando si arriva al podio ecco annunciati i terzi classificati: "Il Volo"...

In sala stampa si scatena l'inferno ed alcuni giornalisti accreditati, quindi professionisti del settore, iniziano a ululare epiteti pesantissimi nei confronti dei 3 componenti il gruppo musicale...

Davvero una visione tristissima che è stata messa a nudo da Francesco Facchinetti il quale, senza veli, ha fatto girare in rete proprio un video dove si assiste a questo scempio umano...

Ora, ci sta che i gusti a livello musicale possano essere divergenti rispetto ad una canzone o l'altra, ci sta che i più attempatini facciano fatica a digerire le diversità che si stanno palesando, a livello artistico rispetto al passato, tutto può esser messo in piazza, ma quando si sfora in questo ambito, quando si oltrepassa il limite del consentito ecco che qualche domandina ce la dobbiamo fare, non credete?

Sinceramente sono rimasto basito e sconcertato di fronte a tanta pochezza umana e, diciamo pure le cose come stanno, di fronte a manifestazioni verbali così violente e prive di qualsivoglia senso legato ad una critica musicale che, ormai, nessuno fa più.

Concludo chiedendo a questi personaggi se riescono a riconoscere un arpeggio di chitarra, se sanno cos'è un accordo o, ancora, se sanno analizzare il testo di una canzone rispetto al contesto e all'arrangimento, ammesso e non concesso che conoscano il significato di questi termini.

Fermiamoci tutti un attimo e riprendiamo un adagio di Bennato:

"...sono solo canzonette, non mettetemi alle strette" (album "Sono solo canzonette" - Edoardo Bennato - 1980).

Vainer Broccoli