Illusi Reclusi

Tutto è social, tutto è sempre iperconnesso e sotto gli occhi del mondo...
Lui non sopporta più tutto questo, la quotidianità di oggi gli sta stretta e non vuole più essere nel gregge, vuole respirare aria pura!

Crudo nei concetti, ironico quanto basta e tutto questo a tinte decisamente vintage!
Illusi Reclusi rappresenta il biglietto da visita musicale di Untimore che racconta anche la sua filosofia di vita...

Un drumming delicato e mai invasivo guida chi ascolta attraverso tutto l'incedere del brano mentre il giro di basso, molto morbido e gustoso, resta preciso sulla cassa e dona forza all'arrangiamento.

Molto avvolgente l'utilizzo dei sinth analogici grazie al quale si va a creare un tappeto decisamente interessante in tutti i minuti del singolo.

Molto importante il ruolo della chitarra elettrica, rigorosamente clean, pensata per dare corposità all'arrangiamento, ma senza risultare mai invasiva, grazie all'alternanza tra rif, arpeggi e pennate.

Decisamente particolare la performance canora di Untimore che, però, risulta perfettamente in linea con il mood del pezzo grazie anche alla sua profondità ed al suo calore che ricorda un po' un Pino D'angiò d'annata.

Da gustare in cufia in pieno relax!

La storia

“Illusi Reclusi” ha un gusto volutamente retrò, che riflette e fa riflettere sulle gabbie dei luoghi comuni, ed è accompagnato da un videoclip che gioca a sua volta con la tecnologia, in maniera ironica ed incisiva.

Pugliese d’origine ma toscano d’adozione, UnTimore si riappropria dell’essenza più intima della forma canzone e del versante più maturo del cantautorato italiano. L’approccio stilistico alla produzione, agli arrangiamenti e alla scrittura dei brani è orientato all’uso di strumenti “reali”, suonati da musicisti “reali”, senza nessuna alchimia tecnologica di emulazione del musicista.

“Illusi Reclusi” perciò, coerentemente con l’intero progetto di questo cantautore, procede in “direzione ostinata e contraria” alle mode del momento affrontando i cliché attraverso una poetica acuta e a tratti provocatoria.

La band che accompagna il cantautore è formata da musicisti dalla lunga carriera e di tutto rispetto. Oltre allo stesso UnTimore (alias Numitore Fiordiponti) alla voce, basso, chitarra, samples e synth, troviamo infatti Marco Battaglioli alla batteria, Eugenio Mininni alle chitarre, Andrea Zito ai cori e synth e Michele Papadia (noto collaboratore, tra gli altri, di Adriano Celentano, Dolcenera, Jovanotti, Nina Zilli, Noemi, Patti Pravo…) all’organo Hammond, clavinet e wurlitzer.

Artista: 

Untimore

Genere: 

indie

Copertina del brano: