Gullit

La serata si conclude, i ragazzi escono dal pub e lui è decisamente alticcio, le frustrazioni e le delusioni della settimana le ha affogate in una serata di alcool, ma non è servito a nulla, non si sfugge al proprio ego attraverso lo sballo e da domani si accetterà per com'è, senza alterazioni artificiali!

Il singolo d'esordio dei Quiet Sonic è come una fuori serie che scatta, derapando, al verde di un semaforo e che si lascia dietro tutta la nevrosi del traffico imbottigliato...

Il cuore del singolo è sicuramente la sinergia tra il drumming di andrea ed il basso di Marco, atraverso il dialogo dei quali si sviluppa tutta la spina dorsale di questo singolo.

L'alternanza tra le rullate di doppia cassa ed un battere preciso e potente fanno il paio con una linea di basso, sì incalzante, ma di grande raffinatezza che mette in risalto un finger diping inusuale per il genere.

I graffi della chitarra distorta arricchiscono l'insieme con l'esplosione negli incisi e nell'assolo finale con momenti davvero di grandissima intensità.

La linea di cantato si va ad incastonare nell'insieme trasmettendo quelle alternanze tra momenti introspettivi ed esplosioni letteralmente adrenaliniche!

Da gustare a volumi sostenuti!

La storia

La potenza, l’eleganza e la voglia di affermare la propria personalità senza mezzi termini che ricordano i tratti caratteristici del grande campione.

Questi tre elementi si possono ritrovare all’interno del pezzo dove la voce ruvida e disperata ci porta ad esplorare lo scheletro di una mancanza pungente e della malinconia che scaturisce dalle riflessioni serali, il cui paesaggio boschivo e selvaggio fa da sottofondo.

La mancanza che si intravede nelle prime righe del testo si tramuta nella rabbia e nella rivendicazione del proprio Io, che “esplode” nel ritornello in cui il rifiuto grezzo e nascosto da anni di adattamento alla società fa una breccia nella crosta più superficiale del pensiero, e, complice la lontananza dagli affetti, trova finalmente il modo di esprimersi.

È un pezzo introspettivo, e chiunque lo ascolti può ritrovare una parte di sè, quella che si è meno adattata, e che non si è accontentata della vita che sta conducendo; la parte che necessita di silenzio e che lascia la finestra aperta la sera per sentire l’aria fredda, cercando di non soffocare a causa di quelle emozioni che sono presenti in noi e che non se ne andranno mai.

Emozioni odiate, che fanno soffrire e che combattiamo tutti i giorni ma che invece probabilmente dovremmo imparare ad accettare.

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Artista: 

Quiet Sonic

Genere: 

Hard Rock

Copertina del brano: