Fare rete in rete, riflessioni utopistiche di un appassionato delle 7 note

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foto con Stefano De Donato e Simona Bencini al Bravo Caffè di Bologna

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"Non esiste più la musica di una volta, non ci sono più le canzoni, le radio non fanno più ascoltare musica di qualità..." Queste sono, più o meno, una parte di argomentazioni che si leggono in giro o che si sentono nei discorsi legati all'ambito musicale al giorno d'oggi e, credetemi, si stanno insinuando negli animi della gente come non mai, ma siamo proprio sicuri che sia vero? di primo achito anche io mi faccio, alle volte, trascinare in questo gorgo di sconforto (chi ama il mondo delle 7 note mi potrà capire), ma poi mi prendo qualche minuto e sfoglio le pagine di questo mio piccolo blog dove, negli anni, ho già potuto scrivere tantissime recensioni su artisti/progetti emergenti di qualità indiscutibile. Con molti di questi personaggi ho anche potuto instaurare un rapporto diretto ed ho avuto l'occasione di conoscere i sogni, le aspettative, i sacrifici, le delusioni, però in buona sostanza si sta parlando di un oceano di idee che, in moltissimi casi, potrebbero rappresentare un vero e proprio "crack" nel mondo del mainstream musicale che, questo è vero, risulta sempre più piatto. Ovviamente non eesisto solo io, e ci mancherebbe altro, che spingo e promuovo artisti emergenti, ma sicuramente il pubblico non viene incoraggiato a visitare siti come il mio per poter conoscere/ascoltare proposte che non saranno mai passate nelle radio... perchè? Sicuramente l'entrata in scena di piattaforme come Spotify portano i più a trasformare la fruizione di musica in qualcosa di molto simile al "mordi e fuggi" relegando i momenti di ascolto a pochi minuti attraverso gli smartphone che, nella maggior parte dei casi, sono anche equipaggiati con auricolari di dubbia qualità però va anche detto che proprio i media convenzionali non si prendono più la briga di fermarsi a guardarsi attorno ed i prodotti che propongono sono sempre gli stessi oppure sono legati agli interventi delle major che investono in idee artistiche veramente in stile meteora o nei soliti nomi grossi i quali, comunque, palesano più vuoti a livello artistico, sempre più pesanti. Oggi siamo tutti sempre più connessi, ma la nostra attenzione non è focalizzata su canzoni o momenti dedicati a spulciare la rete in cerca di qualcosa di qualitativamente interessante, no, oggi stiamo in rete a spulciare notizie più o meno vere, ad indignarci per poi passare ad ascoltare sommarriamente musicchetta in stile fastfood... la buona musica esiste ancora, eccome se esiste, dovremmo esser solo noi ad impegnarci, da un lato, e gli artisti che vogliono farsi conoscere, dall'altro, ad iniziare a fare più rete... cosa voglio dire con quest'ultima affermazione? Mi sono reso conto, proprio nel maturare un pochino di esperienza, che non c'è, nelle realtà emergenti, il desiderio di ascoltare altri artisti/band, ma si pensa solamente al proprio orticello mentre se proprio questo immenso sottobosco artistico si coalizzasse un po' di più ecco che si potrebbe assistere ad un fenomeno tutto nuovo che potrebbe segnare un'epoca fatta di grande fermento. Lo so, nonostante i miei capelli grigi, resto ancora un sognatore e mi perdo nel mettere in parola scritta alcune mie idee pensando, magari, che vengano lette e che possano far riflettere qualcuno restando, poi, sempre un po' più deluso dal fatto inequivocabile che mediamente si fa fatica a leggere un post su Facebook più lungo di 10 parole, figuriamoci, perciò, quanto potranno risultare interessanti i miei pistolotti... La musica mi ha sempre dato molto, a livello umano, il rapporto con artisti/musicisti mi ha sempre regalato emozioni e legami con persone vere ed è per questo che continuo ad amare profondamente questo ambito con la consapevolezza, però che se proprio dalla base non si muoverà qualcosa potremmo assistere, sempre di più, ad un ingrigimento profondo di questo meraviglioso mondo. Non dimentichiamoci mai che una giornata senza una canzone è sempre più buia! Vainer Broccoli