Demoni e dei

L'ennesimo servizio televisivo dove viene raccontato un dramma lo fa scivolare in pensieri molto cupi...
Si rende conto che ciò che lo circonda è sempre più grigio e cupo con personaggi imbellettati che si ergono a tuttologi/salvatori mentre alla fine l'unica necessità che c'è è quella di esser sè stessi...

Introspettivo, tosto nei contenuti e con un certo retrogusto anni '60/'70 che arricchisce il mood...

Ci vuole coraggio per estroiettare le nostre paure e trasformarle in una canzone per condividerle non è da tutti!

Una linea ritmica essenziale, con cassa e rullante dritta in 4, viene rinforzata da un bel basso pulsante e preciso sul battere rendendo l'assieme il motore del pezzo.

Qualche spruzzo di synth colora l'arrangiamento con arpeggi di elettrica, lievemente distorta, che dona quel pizzico di intensità che non guasta...

Lo spettro sonoro viene aperto moltissimo da una ritmica di chitarra acustica che accompagna tutta la traccia con la performance di Giorgio, leggermente effettata, che davvero riporta la memoria dei più diversamente giovani ad ambientazioni legate a sonorità d'annata!

Da gustare con un drink forte a portata di mano!

La storia

Dopo l'anteprima con Impatto Sonoro, disponibile anche su Youtube il video per "Demoni e dei", focus track del nuovo album di Giorgio Ciccarelli dal titolo "Niente demoni e dei", fuori per Le Siepi Dischi e in distribuzione Believe. Si tratta del terzo album da solista dell'autore e chitarrista realizzato in collaborazione con lo sceneggiatore Tito Faraci (autore dei testi) e prodotto da Stefano Keen Maggiore, è arrivato a 3 anni di distanza dal precedente “Bandiere“.

Demoni e dei è prodotto, a differenza del resto dell’album, da Luca Grossi

Demoni e dei è un brano in cui vivono due sensazioni che in altri contesti sono necessariamente molto distanti tra loro: l’oscurità e la psichedelia. Mi immagino un demone con il quale in fondo ci si convive e un Dio che non è così tanto Dio da sentirsi onnipotente. Un Dio che a volte zoppica come un umano. Quando lavoravo al brano chiudevo gli occhi e vedevo queste cose. Il suono viene da li. Ho provato a miscelare la psichedelia degli anni 60 e le chitarre rock degli anni 10 che diventano o sono sintetizzatori

La clip è invece prodotta da Cosimo Brunetti, in arte COSBRU:

Un incedere di esercito tra le fiamme fa da sfondo alla figura di Giorgio Ciccarelli che, come un crooner apocalittico, inizia a declamare i versi del brano. Rinnegare demoni, dei, eroi, idoli, applausi, fanatismi e formalismi inutili per ritrovare la propria natura: umana e tutt’altro che infallibile. Tra immagini di guerre, animazioni in stop motion ed interventi pittorici atti ad esaltare drammaticità e potenza del messaggio.

“Eccomi, ancora una volta di fronte ad un nuovo disco, una nuova attesa, una nuova speranza, un sapore già provato altre 15 volte; una sensazione piacevole, che ti fa volare alto, che ti fa progettare, pontificare, sognare, insomma che ti tiene vivo. Il mio primo disco è uscito nel 1986 (un 45 giri…), quest’ultimo sarà marcato 2021 ed ecco riecheggiare la voce di moglie “Giorgio, è 35 anni che bazzichi ‘sto magico mondo della musica, ma un pezzo ascoltabile lo vuoi fare???”, no, neanche ‘stavolta. "Niente demoni e dei" è tutto fuorché un album ascoltabile, è figlio di questa pandemia, di questo periodo buio vissuto con la paura addosso ed io metto in musica solo quello che mi passa dentro. Anche per questo disco divido oneri e onori col mio amico Tito Faraci (autore di testi), un tipo apparentemente sereno, ma che nasconde dentro demoni che fa uscire, fortunatamente, solo quando scrive. Ai pulsanti del mixer e con le orecchie ben oliate, Stefano Keen Maggiore, con il quale condivido una certa passione per gli anni ’80 e che è stata la guida artistica per questo disco”

TRACKLIST

  1. Conto i tuoi passi
  2. Non credo in Dio
  3. Sei qui
  4. Demoni e dei (prod. Luca Grossi)
  5. Non mi pento
  6. Il giorno dopo l'ultimo giorno
  7. Non basta
  8. Cliché

Leggi la storia di Giorgio!

Artista: 

Giorgio Ciccarelli

Genere: 

indie

Copertina del brano: