Contare

Una strada nel centro città, le vetrine illuminate disegnano caleidoscopi multicolor lungo i marciapiedi e lei si muove attraverso la folla che ignora il suo stato d'animo...
La solitudine le attanaglia il cuore nonostante la confusione che la circonda...

Un sound ipnotico ed avvolgente caratterizza questo singolo dei Bronson che ci fanno immergere in atmosfere molto anni '70...

Una ritmica di chitarra elettrica dal sapore quasi isterico accompagna, in sottofondo, tutta la canzone senza mai risultare invasiva o fuori luogo.

Una linea ritmica estremamente gustosa, ancorchè delicatissima, viene sostenuta da giri di basso apparentemente impalpabili, ma che risultano, per i più attenti, di grandissima classe ed assolutamente raffinatissimi senza, però, andare mai fuori dal seminato restando presente sulla cassa garantendo una grandissima efficacia.

Particolarmente raffinati gli incisi dove fa la sua comparsa anche una chitarra acustica ad arricchire un insieme già estremamente ricco di spunti.

La voce di Lara martelli è la tipica ciliegina su una splendida torta e regala emozioni davvero intense grazie ad una sensualità che risalta in maniera assolutamente incredibile.

Non si parla di un singolo sicuramente ruffiano, ma di un prodotto di assoluto valore!

Si consigliano ascolti ripetuti in un'atmosfera rilassante!

La storia

Di solito ciò che caratterizza una band non è solo da dove viene, ma anche e soprattutto dove sta andando. Perché è chiaro e lampante che i Brönsøn stanno percorrendo una strada tutta loro in mezzo al Frastuono, una strada che viene da molto lontano, che percorre gli anni settanta nelle sonorità e quindi anche prepotentemente gli anni novanta.

Questa è la prima cosa che salta all’orecchio: i riff potenti e al tempo stesso psichedelici di Giorgio Maria Condemi, il basso dal disegno imprevedibile e al tempo stesso suadente di Pierfrancesco Aliotta, la ritmica forte e sincera tanto cara ai Police di Vieri Baiocchi e su tutto spicca la voce di Lara Martelli, un impasto di diversi background canori che affascinano e catturano l’ascoltatore, una prova di una poliedricità autentica che ha sempre contraddistinto quest’artista.

Il risultato è impeccabile nel suo colore “sabbattiano”.
Le parole di Lara,veri stralci di poesie e improvvisazioni, prendono vita.
“Qui nel baratro tutto bene“ è un album onesto, adulto, frutto di un gioco chiamato ”improvvisazione senza obiettivi“, perché è così che nasce questa band: dal desiderio comune di quattro artisti ognuno con il proprio background, di comporre di getto e d‘impulso note, liriche, arrangiamenti.
Potremmo chiamarla urgenza: l‘importanza di comunicare dalle viscere al cuore, dal cuore alle mani, senza nessun tipo di artificio o costruzione. Tutto quello che si sente è vero.

”Qui nel baratro tutto bene“ non è un album costruito a tavolino, ma è un lavoro che rispecchia totalmente ciò di più caro e magico esiste nel mondo di un musicista: il momento in cui la composizione si fonde con qualcosa di più‘ grande , qualcosa che spesso poi viene distorto e distrutto dalla macchina del commercio: l'autenticità‘.

Anche i testi rispecchiano totalmente questa visione: scritti in presa diretta improvvisando con il resto della band. Lara stessa afferma:“Le parole sono arrivate, poi ne ho capito il senso. Mi sono ispirata ai vagabondi del Dharma di Kerouac, ho fatto con la musica quello che di solito faccio quando scrivo poesia: ho chiuso gli occhi e ho improvvisato, ho sondato e sollevato, e credo di aver usato un linguaggio che molti hanno dentro“.

Leggi la scheda della band!

Artista: 

Bronson

Genere: 

indie

Copertina del brano: