The best thing you can feel

Le mura casalinghe sono il suo rifugio, la pace del suo piccolo studio l'oasi più tranquilla che può desiderare... La sua ispirazione passa da quell'appartamento grazie al quale riesce a chiudere tutto il mondo fuori lasciando spazio alla fantasia che gli consente di creare... Intimo, quasi onirico e con sonorità decisamente intriganti... The best thing you can Feel è il nuovo singolo della band romana Statale 66 che innonda di sonorità molto british il panorama indie italiano... Un pezzo decisamente originale seppur ispirato al più tipico pop in stile "Beatles"... La linea melodica del brano viene sostenuta da una ritmica di chitarra acustica essenziale ancorchè molto efficace che, grazie all'apertura sul left e sul right, dona grande profondità a tutto l'assieme. Alquanto particolare la linea ritmica caratterizzata da un batterismo pressochè suonato in punta di piedi fino al primo ritornello per poi risultare molto più presente e coinvolgente dalla seconda strofa in poi grazie anche ad una linea di basso altrettanto minimale, ma sempre presente ed al servizio della canzone. Raffinatissimi gli inserti d'archi, rigorosamente veri, quasi sempre sul right mentre il left è terra di conquista di una chitarra elettrica molto discreta fino a tre quarti brano per poi emergere, con distorsione in stile Telecaster, nella parte finale alternando ritmiche graffianti ad un assolo molto, ma molto gustoso. Tutta la linea di canto, sia nella parte solistica che per i cori, ricorda lo stile dei 4 di Liverpool riportando in auge atmosfere un po' retrò, ma mai fuori luogo e sempre di grande classe ed intensità. Da sorbire ripetutamente per godere di tutte le sfacettature di un arrangiamento decisamente particolare!

La storia

Il nuovo singolo degli Statale 66, resident band di Stracult, noti per le versioni beat/rock di colonne sonore interpretate al programma di Rai2, è un brano dal titolo “The best thing you can feel”, una delicata ballad dai toni beatlesiani - ma anche molto oasisiani - nella quale la voce e l’orchestra dialogano pigramente di sensazioni solitarie, di fotografie istantanee che ritraggono momenti di vita in casa, dilatati, quasi fermi nel tempo. Emerge in questo quadro la figura dello scrittore, che nel suo ambiente più ovattato e protetto mette a fuoco la sua ispirazione e trova il giusto percorso creativo per dar vita ad un nuovo racconto. Dal brano un video prodotto da Bunker Hill e diretto da Riccardo Fabrizi, girato con lo spirito del cortometraggio d’autore, che porta la band sul set per restituire allo spettatore un'elegante immagine in bianco e nero, in equilibrio tra luci delicatamente geometriche ed ombre incisive; il progetto vanta una prestigiosa squadra di produzione, dal direttore della fotografia Vincenzo Carpineta, storico direttore della fotografia del cinema italiano e internazionale ( tra i tanti titoli spiccano”La Stoffa dei Sogni”, la fiction di Rai1 “Nero a metà” e “Game of Thrones” come operatore), a Paola Marchesin, costumista con tre candidature ai nastri d’argento (tra i tantissimi attori ha vestito in scena Alberto Sordi e Vittorio Gassman). Leggi la storia della band!

Artista: 

Statale 66

Genere: 

indie

Copertina del brano: